Fermati…una solo parola, appena bisbigliata e tu ti sei fermato…quella parola me l’hai sussurrata mesi dopo con la disperazione di chi ripercorre una strada a ritroso che non vuole lasciare. Ti era entrata dentro, un dardo nel cuore, ed io ingenua che potevo appena intuire il tuo tormento mi aggrappavo a quella cornetta lasciando serpeggiare l’ansia sulla pelle, la lontananza mi disarmava…

 

Chissà se ancora lotti contro i tuoi demoni e ancora nascondi il tuo sguardo traditore dietro ad un paio d’occhiali…gli occhi non mentono mi dicevi e la dolcezza e la bontà erano per te un fardello, ma io li visti e mi sono persa… con me ti spogliavi delle tue maschere e della tua divisa facendomi vedere quello che a pochi potevi concedere ed io per tanto tempo dopo l’addio te ne ho fatto una colpa illudendomi che altrimenti sarebbe stato più facile dimenticarti…

 

Sento freddo e la nostalgia diventa una fiammella di speranza in mezzo a tanto grigiore e superficialità, e così mi scopro a ripercorrere quella strada, ti rivedo scendere da quell’auto con quel mazzo di rose, ti rivedo mentre ansioso mi fissi le labbra, ti rivedo camminarmi a fianco su quel lungo lago, e parlare, parlare, meravigliando persino te stesso, ti rivedo sull’uscio di quella porta esitante, ti rivedo seduto al tavolino di quel bar con le lacrime agli occhi prima della tua partenza per un viaggio pieno d’incognite, rivedo il tuo sorriso così raro ma cosi bello,  ti rivedo mentre mi sollevi da terra dopo il tuo ritorno e mi stringi fino a farmi mancare il fiato, ti rivedo con la voce strozzata dalla preoccupazione per me, ti rivedo che alzi gli occhi verso la mia finestra prima di salire esitante in auto…ti rivedo….rivedo tutto e ti ascolto e ti sento di nuovo… dolorosa e struggente moviola al rallentatore… ti rivedo mentre mi parli con passione del tuo lavoro, tu paladino contro le ingiustizie…non riuscirai a cambiare il mondo ma credere che ancora tu ne sia convinto è per me una grande consolazione. So che hai pregato il tuo Dio per me ma forse lui era troppo distratto e non si è accorto che quello che chiedevo era dettato dall’esigenza di annientare il tuo ricordo. Ora che ho capito posso perdonarti e farti tornare nel posto che ti spetta . Io non posso pregare per te ma solo abbracciarti in silenzio con la forza del pensiero e piangere perché non posso cedere, stasera no.

elle