C’è qualcosa nell’aria oggi…di indefinibile e imprendibile…peggio di un profumo che ti aleggia intorno e che ti riporta indietro nel tempo , ad un volto, un luogo… più sottile ancora, la memoria annaspa nel buio…sarà il sole, sarà questa strada, la primavera? No, troppo presto, eppure…la seguo questa strada, non è quella che mi deve riportare al lavoro…no, un’idea improvvisa, stupida ma ho deciso che devo andare a fare lavare l’auto adesso, in quel posto, il solito da tanti anni, lontano ormai da quella che è diventata casa mia…insensato certo, ma ho voglia di andare lì, ho voglia di guidare, ho voglia di prolungare e assaporare  questa sensazione…intoppi sulla strada, chissà a che ora sarò di ritorno, comincio a pensare di aver fatto una gran cazzata, ma di tornare indietro non se ne parla, indietro sì ma con l’auto pulita!

E finalmente ci sono, e mentre quel marchingegno infernale si mette in moto, mi prendo il tempo di fare ordine e di curiosare nelle  tasche delle portiere…ehi ma quanta cartaccia…due fogli bianchi un po’ sporchi ripiegati accuratamente, li apro e leggo ….quanto tempo è passato da quando ho scritto quelle righe!? E perché le ho stampate!? Il tempo si è fermato qui sotto….Com’è possibile che siano qui a distanza di…oddio, l’avrò scritta un anno fa’ questa lettera, forse di più…una lucidità quasi feroce in queste righe, eppure se tornassi indietro non cambierei una virgola, nonostante tutto il dopo, oggi sarebbero le stesse identiche parole… nessuna tristezza, nessuna malinconia, una strana leggerezza, sospesa in questo squarcio di cruda verità che non dice tutto ma mi scuote con delicatezza quasi a dirmi che dopotutto sono riuscita a tuffarmi in quelle acque nere e sono risalita… non è a lui che penso leggendo e rileggendo, no, sono io che occupo i miei pensieri…ecco cos’era, avevo un appuntamento con una piccola sorpresa, un pezzettino di me stessa in viaggio nel tempo.